Una grande insegna a sfondo nero dominata da un imponente stemma sabaudo, riproduzione di una precedente, si inserisce tra i due portali neoclassici in marmo bianco di Carrara che delineano i vani vetrina. Di uguali dimensioni, uno originale, l'altro fortemente restaurato dopo il crollo dell' edificio nel 1987, presentano entrambi un piccolo basamento sagomato e, nella parte alta, capitelli ionici, architrave e fregi protetti da una seconda cornice sagomata su cui si legge la semplice dicitura Farmaceutici.
Gli arredi interni di fattura ottocentesca sono conservati integri e la loro qualità induce a ipotizzare l'intervento di un ebanista di grande capacità quale Gabriele Capello detto il Moncalvo. Scaffali a giorno di pregevole fattura si susseguono con simmetria, scanditi da semicolonne intagliate e pannelli che recano i simboli farmaceutici. Caratteristiche le credenze a cassetti che riportano sul fronte, in lettere bronzee, l'indicazione dei medicamenti contenuti. Il bancone, anch' esso riccamente scolpito, si piega ad angolo e termina con una testata arrotondata. Il recente restauro, eseguito con grande perizia, ha restituito a tutto l'insieme l'aspetto originale.
